Ribellioni

Mi sono svegliata, era ancora presto, dalla finestra la luce entrava bianca, fredda, riverbero della neve. Tutta la stanza era invasa da un alone spettrale e triste. Non un suono dalla casa, non un suono dalla strada. Avrebbe potuto essere definita: pace, ma il sentimento che si è mosso dentro di me è stato di inquietudine.

Poi ti ho visto lì, fermo, immobile, muto ai miei piedi, leggermente rivolto verso la finestra incurante di me, e mi hai fatto tenerezza.
Non ho detto nulla, tanto non mi avresti risposto, sono rimasta lì a guardarti da sotto le coperte, a pensare a te, che forse eri triste, a questi anni passati insieme, a quello che ho visto con te ed ho imparato attraverso te.
Scorrono le immagini di vita passata, la tua voce che riempie le mie giornate, colori, canzoni, viaggi in terre prima sconosciute, allegria e mestizia, e poi la vita, spicciola di tutti i giorni, e i grandi temi del mondo. Scavare nelle cose, tu mi hai fatto capire che da ogni voce si puo imparare,  si cresce in ogni tempo e tu hai visto passare dolori e gioie di molte vite.
Forse nessuno ha capito che dietro a quel tuo modo di essere che pare distaccato, poco partecipe, estremamente pragmatico, dietro a quel tuo essere un po quadrato,  alloggiava invece uno spirito veramente libero,  democratico e attento. Tu avevi sempre una parola per tutti e bastava chiedere e tu, nel bene o nel male davi spazio a ciascuno. Avevi grandi potenzialità e noi, che ti siamo stati vicini non abbiamo saputo capirti fino in fondo. O forse non ne abbiamo avuto la possibilità.
Però io credo che un po’ delle cose con cui veniamo a contatto, anche se solo di striscio, anche se solo per un attimo, anche se pare impossibile, lascino traccia dentro di noi,  e ci facciano diventare quello che si è. Forse sei triste per questo, in fondo pensi di essere stato inutile e che quelli più giovani di te possano dare e avere molto di più di quello che hai dato e avuto tu.
E  invece dovresti essere contento della tua vita passata. Hai conosciuto molti e ti hanno dato tanto. Molti che adesso non sono piu con noi ma che hanno arricchito la nostra vita di esperienze e punti di vista liberi, anche grazie a te.
Ora sei lì , muto, sembri senza vita.  Ma io ti ho amato, anche se adesso sei vecchio.

Mi alzo, in questa stanza fredda, in questa aria triste e ti tocco, ma tu non reagisci, ti tocco ancora piu forte, tu emetti un piccolo suono, quasi un lamento, forse ti ho infastidito, forse sai qualcosa che io non so. Resti ancora muto quasi ci pensassi un attimo, e d’un tratto ti illumini e davanti mi trovo la faccia di Berlusconi, finto, truccato, una maschera sorridente e sfacciata “…perchè noi siamo il partito del fare, il partito dell’amore…”….  una scarica d’interferenza attraversa lo schermo, per un attimo tutto s’incasina, e capisco che sei tu che ti ribelli, tu che non vuoi essere ancora usato così, biecamente, Tu che hai tutto il diritto di svalvolare. No. Non posso farti questo, hai diritto di riposare in pace. Schiaccio il bottone e ti accarezzo lo schermo di nuovo grigio. Stai sereno, almeno tu, mio vecchio televisore.

Incompresa

Se ti vedessi così come io ti vedo , mio dio, ti vedresti per la meraviglia che sei. Bianca, immensa , palpitante vita.
Se ti sentissi così come io ti sento, potresti quasi toccare con mano il calore del tuo sangue che ti scorre nelle vene, vivo, pieno di promesse e misteri, pieno di energia, un fiume intenso e inesausto che vibra come canne d’organo, scrigno prezioso di vitale emozione.
Ti vedo , quasi sorvolandoti, in questa mattina piena di umidità e mi appari ancor più bella, fresca, serena, ti scruto da dietro un angolo e ti aspetto come si aspetta un dono prezioso a Natale.
Se avessi voce altra, che non fosse questo misero pensiero che non posso trasmetterti, vorrei tentare di cantare il tuo profumo, leggero, personale , un richiamo irresistibile che mi stordisce e mi ammalia come un canto di sirena. Una fraganza che sa di donna che mi spinge a cercarti a strusciarmi contro il tuo collo a desiderare di baciarti la pelle lieve e morbida. Vorrei tanto giocare con te , girarti intorno e farti muovere di mille movenze repentine.
Renderti cieca della mia presenza con fulminei attacchi giocosi. Rincorrerti e poi toccarti, lasciarmi blandire e poi sfuggirti. Nessuna caccia è più stimolante del non darsi tutto e subito, agognare, pregustare, sorseggiare a piccole dosi il piacere futuro.
La nostra vita è così breve ed io voglio trarne il meglio e so che con te così sarà. Ti voglio e non saprei come altro dirtelo che sussurrartelo nelle orecchie, vicina e vicina e ancor più.

Questo io vorrei per te e ancora non so spiegarmi perché il tuo unico desiderio sia quello di scacciarmi, di lasciarmi fuori della tua vita, di annientarmi.
Crudele.
E tutto solo, solo perché sono diversa , solo perchè sono una zanzara.
.

Questione di tempo…one fine day

Un bel giorno , ti accorgerai finalmente di me.
Mi guarderai con occhi diversi e ti chiederai dove sono stata per tutto questo tempo.
Un bel giorno non ti parrò così banale, così lontana dai tuoi standard.
Così inutile.
Anche se ancora non lo sai , tu, un bel giorno, avrai bisogno di me.
Sono stata creata per te e con me, lo so, potrai essere felice come rischieresti di non esserlo più.
Un bel giorno tutto questo accadrà e i miei sacrifici sembreranno cosa passata, il mio restarmene muta, defilata, a guardarti giorno per giorno passarmi davanti ignorandomi come se fossi trasparente, sarà solo un giusto tributo al maturare del nostro bisogno uno dell’altra.

Allora quel mio diventare invisibile di fronte a tante altre più appariscenti, brillanti e gustose, mi sembrerà un intermezzo lontano, un fastidio leggero, uno scroscio estivo che ti lascia un ricordo dolce amaro.
So che dovrò forse dividerti con qualcuna di loro, ma solo io ti sarò indispensabile.


Un bel giorno vorrai avermi a portata di mano e io non aspetto altro che un tuo cenno.
Non aspetto altro che tu alzi una mano verso di me.
Mi troverai qui ad aspettarti e io diventerò parte di te.
Quel giorno, quel benedetto giorno , mi sorriderai e penserai che senza di me non avresti piu sorriso.

Un bel giorno vorrai che non mi separi più da te.

Io, la tua pasta adesiva per dentiere.


Rosso

Se hai tempo ti racconto la mia storia, è importante e, per me, nessuno ha mai tempo, frettolose le persone mi passano vicino, scrutano e poi vanno avanti.
La loro vita è sicuramente piu importante della nostra.
Tu mi vedi qui, rivestito per presentarmi nel migliore dei modi, con noncuranza credi che io sia sempre stato qui, ma non è così, io non sono di questo paese. Noi siamo venuti da lontano, questa terra non è la nostra, abbiamo passato il mare, buttati su barconi, emigrati per necessità e per fame. Ma quella volta era la vostra.
Siamo su questo suolo da tanto, ormai ne facciamo parte, cresciamo dove voi crescete.
Cosa abbiamo noi di diverso dagli altri della nostra specie? Lo stesso sole ci riscalda, la stessa pioggia ci bagna.
Eppure siamo stranieri.
Tu non sai come è triste il momento in cui ti senti come al mercato. Scrutato, soppesato, chi guarda al tuo colore, qualcuno tasta pure la consistenza. Dobbiamo prima di tutto fare una buona riuscita. Siamo nati per essere spremuti, schiacciati, a tratti spellati. Ci volete nudi, la nostra pelle, così liscia , così tesa, cosi dura non vi piace.
Voi che ci usate, non potete capire, per voi siamo solo contorno, un fatto acquisito, un bene ormai consolidato, ci costringete a stare in luoghi minuscoli, ammassati, pigiati, stretti come sardine in una scatola di latta.
Perchè siamo tanti, siamo frutto povero della terra, siamo fra gli ultimi e con gli ultimi stringiamo affetti. Gli ultimi, quei ragazzi poveri come noi, immigrati come noi, che passano le giornate sotto il sole cocente come noi, condividiamo lo stesso calore, li guardiamo faticare, li guardiamo aggirarsi fra di noi, muti, coi loro pensieri lontani. E’ il loro sudore che ci cade a goccia addosso, sono le loro mani che ci staccano da questa terra. Non gli portiamo nessun rancore. Per loro, noi, siamo vita, anche se misera.
Anche loro passano dal mercato, anche loro vengono soppesati, squadrati, tastati, solo i migliori possono essere sfruttati, spremuti, costretti a passare le loro notti sulla nuda terra, in luoghi minuscoli, pigiati come sardine. Guardano il cielo, come noi, seguono le stagioni come noi, arrivano quando è tempo, quando siamo pronti, quando il ritmo vitale della natura ci consegna al nostro destino.
Sono tristi e sono soli.
Noi li capiamo, loro sono stranieri come noi, loro fanno la vostra fortuna come l’abbiamo fatta noi.
Siamo il vostro oro rosso. Rosso, perché? Rosso del sangue di chi ci raccoglie, rossi di sole, come rosso è il colore della rabbia nei pensieri di questi uomini che voi non capite, che voi deridete, che voi sfruttate. Noi e loro, su questa terra che è di tutti.

Noi, solo pomodori. Loro, solo uomini.

Promises

Vieni, avvicinati, tendi la tua mano verso di me. Toccami.

Non senti come sono liscio, vellutato, stringermi è piacevole. Basta sfiorarmi per provocare le mie reazioni. So che mi aspettavi, so che hai bisogno di uno come me. Tu sei speciale, per me, mi sembra di conoscerti da una vita. In fondo è come se fossi stato creato per te, per soddisfare le tue esigenze. Per essere solo tuo.

Ti prometto che non ti abbandonerò, con me sarai al sicuro, nessuno oserà lanciarti occhiate malevole anche quando sarai in mezzo agli altri sentirai sottile la mia presenza, ma non sarò invasivo né arrogante. Discreto, saprò farmi amare offrendomi a te , ogni giorno, ti terrò idealmente fra le mie braccia avvolgendoti di un piacere che sarà un segreto fra noi, come un bouquet di fresie e violette colte solo per te, lasciate ogni mattina al tuo risveglio.

Ti prometto che porterò il sorriso nella tua vita, farò di tutto per aumentare la tua autostima, stare con me sarà appagante, camminerai a testa alta, certa che non ti deluderò mai. Lo so, hai sentito queste parole da altri e ti avranno sempre mentito, ma , credimi, quando ti dico che nessuno è come me.

Chiudi gli occhi e immagina di essere nuda, distesa su un grande letto coperto da lenzuola preziose, la tua pelle è tiepida e rilassata ma basta un lieve movimento per ricevere un tocco fresco che un attimo dopo si incendia di calore. Sarai percorsa da una scarica di energia, un segno che ti ricorderà quanto sei viva, quanto sei desiderata. E’ la seta. Estasi e tormento, piacere e dolore, gelo e calore. Goduria sottilmente perversa.

Sarò così per te, un tocco fresco e caldo allo stesso tempo. Sfiorerò lieve la tua pelle , struscerò il mio odore con il tuo, ti conquisterò, riempirò gli spazi, i pori. Mi fonderò con te. Fidati. Alza le tue braccia e arrenditi. Giorno dopo giorno. Lo giuro. E ora … pushhhhhhhhhhhhhh me .

Deodorante Dove Silk Dry con estratti di pura seta: una nuova straordinaria sensazione di freschezza e morbidezza. Una protezione efficace con in più il piacere di un delicato profumo.-

24ore


Che differenza vuoi che facciano 24 ore in più?
Mi sono innamorata di te in molto meno. Una porta che si apre, un sorriso, un prego si accomodi, e il mio destino era compiuto.
Che differenza vuoi che facciano 24 ore
in più?
Abbiamo guardato il sole che tramontava in pochi minuti, bagliore verde sulle spiagge di Tobago.
Che differenza vuoi che facciano 24 ore
in più?
Occorre molto meno per fare un figlio, un rapido sbattere di ciglia e uno spermatozoo entra in un uovo, un attimo che promette una vita intera.
Che differenza vuoi che facciano 24 ore
in più?
Le amebe hanno impiegato milioni di anni per diventare dinosauri, un giorno è un nulla per la Natura.
Che differenza vuoi che facciano 24 ore
in più?
Le decisioni ponderate a lungo non mi appartengono.
Che differenza vuoi che facciano 24 ore
in più?
Le date non hanno senso, niente è come ieri e niente sarà come domani, nel lento divenire conta la partenza, l’arrivo, quello che sta in mezzo è solo racconto.
Che differenza vuoi che facciano 24 ore
in più?
Non lo so.
So solo che il latte è cagliato.

– MukkiPiù (?) Coop ,euro 1,39 come dire, fidarsi è bene ma non fidarsi…-

Turn me ON

Perché piangi?
Lasciami stare
Dai…non piangere, non serve a niente, e poi …aspetta ti aiuto a tirarti su, ecco siediti, Vuoi raccontarmi perché piangi? Sei così elegante, bella, come sei finita sul marciapiede?


Vedi, vedi quella luce lassù? E’ la sua casa, fino a ieri io stavo lì, sono sempre stata lì fin da quando mi ci aveva portato lui. Era una meraviglia. Lui è una meraviglia.
Sai è attento, riflessivo, ha piccole manie, ma come tutti gli uomini, mette sempre le calze sul tappeto e poi non le ritrova al mattino , e quelle finiscono sotto il letto, tanto che la signora delle pulizie si arrabbiava sempre un po’ perché doveva fare le contorsioni per recuperarle.
Però è anche tenero, un giorno per farsi perdonare le ha comprato un mazzo di margherite.
Erano così belle e lui ha un sorriso così affascinante, quei denti così bianchi.


Al mattino beve sempre il caffè, a volte se si sveglia presto, lo porta a letto e lo lasciava lì sul comodino vicino a me. Io mi risvegliavo a quel dolce odore che poi rimaneva nell’aria anche dopo che lui se n’era andato, mi pareva che la giornata finisse piu in fretta mentre aspettavo che la sera lui tornasse.
E’ romantico e ascolta la musica giusta per rilassarsi: conosci quella canzone di Nora Jones, turn me on, è una ballata dolcissima, like a desert waiting for the rain, like a school kid waiting for the spring, i’m just sitting here waiting for you… to come on home and turn me on.
Era…era fra le sue preferite e lui l’ascoltava sempre.
Stupida eh, io pensavo lo facesse per farmi piacere.


A volte lo guardavo la sera vicino a me mentre leggeva a letto, le sue mani curate, il suo profumo dopo la doccia, i capelli leggermente mossi sul collo, il naso dritto, perfetto, i movimenti tranquilli mentre girava le pagine di un libro, la sua maglietta bianca. La sue pelle così perfetta, tesa, potevi quasi sentirne la morbidezza. Si voltava sempre verso di me prima di dormire. Il suo ultimo sguardo alla sera era per me e per me il suo primo al mattino. Ero l’ultima cosa che toccava la sera con un gesto deciso e la prima al mattino a volte esitante, a volte di corsa. Io però ero sempre lì con lui ad iniziare un nuovo giorno.
Era perfetto, ti giuro, perfetto.


Poi l’altra sera è successa una cosa terribile. Ho sentito dei rumori provenire dal salotto. Risate sommesse, fruscii di abiti.
Al buio non potevo vedere nulla. Li ho sentiti entrare , erano lì a un passo da me, sentivo i loro respiri affrettati, le loro dolcezze sussurate. L’ho immaginato mentre baciava la sua nuca morbida, scostandole i capelli, lo potevo sentire mentre le toglieva la camicetta e poi la gonna, Ho immaginato quelle sue mani forti toccarla sui fianchi e a curva dolce della schiena ed ho immaginato lei che poteva assaporare la pelle delle sue spalle, poteva mordergli teneramente il collo e con la lingua seguire i disegno dei suoi capezzoli piatti, quelle stesse spalle quello stesso torace che avevo guardato per tante sere. I loro respiri riempivano la stanza, di caldo, di odori , di sapori che non potevano essere miei.
Era insopportabile.
Poi lui ha parlato piano , con un tono di voce basso e caldo e pieno di amore come non gli avevo mai sentito, le ha detto “ Aspetta, voglio guardarti” ed ha allungato la sua mano verso di me.


Non ce l’ho fatta. Tutto il mio amore inesprimibile per lui, tutta la mia adorazione, la mia rabbia per quella donna che me lo aveva rubato è esplosa. Come mi ha toccato una scarica potente mi è salita dal basso, attraversandolo di colpo. Per un breve attimo mi sono illuminata prima che la luce dentro di me esplodesse. E’stato il mio urlo.

Lui ha imprecato e bestemmiato. Lei si è spaventata e ritratta. Gli ho fatto del male, capisci gli ho fatto del male. Io che lo amo tanto.
Adesso sai perché sono qui. E’ stata una reazione spropositata lo ammetto e certamente mi si è rivoltata contro. Lui non ha voluto nemmeno cercare di capirmi né di aggiustare le cose.

E perché mai avrebbe dovuto? In fondo sono solo un’ abat-jour.

Racconti di vita

Tutto è iniziato con un tipo biondo. Niente male.
Ricordo che ero appena uscita dal restyling e mi sentivo molto osservata.
Lui aveva la faccia appena appena un po’ vissuta, di quelli che hanno passato molte ore in ufficio, un odore di tabacco di quelli sani, un ciuffo morbido. Le sue mani dalle unghie trascurate, mani che lavorano, pensai, mani che hanno un hobby.
Mi guardò insistentemente e io credetti di aver fatto una conquista. Avessi potuto sorridergli lo avrei fatto, ma c’era altra gente intorno a noi e quando mi afferrò sentì un brivido correre giu.
Fu una consumazione piuttosto veloce che mi lasciò alquanto insoddisfatta, mi sentivo poco rispettata.
Mi avevano comunque avvertita, non è mai la stessa cosa, quando il destino ti affida questa vita devi lasciarti andare, lasciarti afferrare dagli eventi, giorno dopo giorno. Capitò ancora ma il ragazzo era più gentile, mi guardò a lungo, avevo in quella occasione una posizione un pò defilata, poco in luce, ma lui non so come riuscì a catturare la mia attenzione, profumava di pulito, la borsa da geometra, forse. Un taglio di capelli ordinato, le mani morbide.
Mi piacciono le mani degli uomini, mani che sanno con pochi gesti aprirti con decisione fino in fondo, mani loquaci, mani a cui affidarsi e che parlano di vita.
Ci piacemmo all’istante, tornò altre volte, e aveva per me una passione sana, genuina, di quelle che consumano con delicatezza, senza mai sforzare, un gusto lento e preciso che ti fa assaporare ogni istante. In quei casi, inutile dirlo anche io godo di più.
Non siamo nate certo per essere sbattute giù con malagrazia, un po di amore anche nei piccoli gesti che condiscono la nostra esistenza ci vuole.
Credetti che fosse amore a vita, un fedele amico da aspettare almeno una volta ogni tanto. Sparì come spariscono tutti, incontrano un’altra, l’aspetto piu accattivante, e si abbandonano alla novità.
Ma io ormai non me la prendo. Esperienza dopo esperienza mi sono fatta piu disincantata, le prime volte te le ricordi tutte, gli ambienti, le luci, a volte la musica di sottofondo, la sensazione di colpire lo sguardo e lasciarsi prendere in questo gioco senza parole, di soli fatti, di carne e di umidori. A volte la lentezza nello scaldare l’ambiente, altre la rudezza fredda e veloce senza gusto.
Certo bisogna stare alle evenienze, una volta sono stata scelta da una giovane coppia. Lei carina, capelli mossi e lentiggini lievi su due occhi verdi molto espressivi, lui un po’ tenero con la battuta facile, forse era la loro prima volta insieme. Si aggiravano fra di noi tenendosi per mano ed avevano molta fretta, Mi videro e vollero provare insieme la novità.
Fu una improvvisata, una di quelle serate strane, un plaid su un pavimento di una casa ancora tutta vuota, piena solo delle loro promesse. Io a loro piena disposizione ma sapevo di non potergli bastare.
Ricordo le risate e i silenzi, le bocche che mi cercavano teneramente guardandosi negli occhi, le mani che si sfioravano e le dita che cercavano altre dita  e poi il corpo tutto. Tutto finì troppo velocemente e io non gustai nessuna dolcezza, nei loro gesti l’impazienza di finire e io non soddisfeci di sicuro la loro brama, visto che rimasi lì, a metà. Esclusa dal gioco.
Restai un po desolata, invidiosa di tanto amore, guardandoli mentre si sdraiavano sul plaid felici, con la bocca ancora piena del mio sapore si baciavano ancora sporchi di me, leccandomi via da loro.
E lì tutte le mie piccole soddisfazioni franarono.

Restai sola nel mio guscio rigido, nella mia atmosfera protetta e pensai, “come vorrei non essere nata lasagna monoporzione”.

– Lasagna pronta con pasta rustica – in offerta all’Esselunga 1,29 in monoporzione –

Histoire de frigò

Ciao,
mi chiamo MBT IZS e sono un frigorifero.

Non credete a chi vi dice che i frigoriferi sono gelidi, che sono dei cassettoni buoni solo a non far andare a male i cibi, che sono ingombranti, che emettono gas dannosi, che inquinano.
NOI ABBIAMO UN CUORE!
Abbiamo un termostato che pulsa dentro di noi, abbiamo temperature regolabili e se, come me, abbiamo i piedi gelidi é solo perchè l’ingegnere che ci ha disegnati ha pensato bene di mettere il surgelatore in basso. Guardatemi. Non sono bello? acciaio fuori, bianco dentro , ho i pianali di vetro e le cassette del surgelatore sono in materiale alimentare…sono adattissimo ai serial killer e se vi capita di ammazzare la vostra vicina di casa , tagliarla a pezzi e surgelarla nemmeno Grissom troverà l’ombra di un germe…nessuna decomposizione, ve la manterrò bella ghiacciata.
Voi non potete capire quale disgrazia è essere un frigo di questi tempi, dove tutti parlano di riscaldamento globale, noi siamo gli unici destinati al ghiaccio eterno. Una volta, poi, avevamo le nostre piccole soddisfazioni, creavamo i nostri bei ghiaccioletti, quella brina così bella e soffice, quei lastroni di puro ghiaccio, adesso nooooo sigh, ci hanno tolto anche quello…freddo senza brina, sono ventilato! L’aria circola che è una bellezza anche se ahimè tutti questi spifferi mi creano qualche problema alla cervicale! Ma tanto chi ci pensa alla nostra sensibilità?
A dire il vero anch’io ho le mie colpe, da piccolo sognavo di essere un grande frigorifero, volevo andare in America, imparare a sputare i ghiaccioli attraverso il buco sulla porta esterna, dispensare acqua ghiacciata come vedo fare nei film americani e invece nulla, sono rimasto alla Ariston coi miei fratelli, la famiglia prima di tutto… mio padre era un compressore di prima qualità e mi ripeteva sempre MBT studia, studia, non pensare solo a giocare coi cubetti, applicati, impara a risparmiare a fare bene di conto, e io nulla, ceppicone, mi son fermato a 340 Watt di consumo annuale e…adesso mi ritrovo solo con la laurea in risparmietto , niente Master in risparmio energetico di classe top, sono un classe A e come me ce ne sono tanti, ahimè ancora in fila al Mercatone Uno.
Sono italiano però, e ci tengo a vestire bene, mi sono battuto per avere il rivestimento inox, bello grigione e non quella plasticaccia bianca che fa tanto cucina bulgara post-comunista. Oddio bisogna riconoscere che essendo alto 2 metri, profondo e largo 60cm, così ,tutto d’acciaio, con le due porte, sembro piu una bara da medico legale che un frigorifero, però almeno qualcuno mi parla: dovreste sentirla la mia padrona come è affettuosa quando mi deve pulire dalle manate sudice di quel teppista di suo nipote che mi apre sempre dopo aver mangiato pane e nutella. Quelli schizzi marroni fanno tanto cacca secca….ma si sa i giovani d’oggi non han rispetto per nessuno. Lei passa lo straccio, accarezzandomi il pancino e chiede a tutti i santi di intercedere perchè io torni pulito….
Che vi devo dire, sono un tipo ordinato, i ripiani (4) della parte alta sono in vetro con i bordini bianchi, perchè il bianco fa fine, sono luminosissimo e ho un cassettino per le verdure con un bel davantino di vetro. I ripiani sull’interno della porta hanno il porta uova e un scomparto con un coperchio in modo che se mi riempiono di gorgonzola e formaggio puzzone posso comunque evitare di farmi venire la nausea. La parte bassa ha tre cassetti, ma ahimè ho un solo compressore – Ah se avessi dato retta a mio padre e avessi studiato di piu, forse me ne avrebbero messi due e potevo offrire la chance di regolare la temperatura in modo autonomo fra le due zone. La mia padrona, a parte l’acciaio che a tenerlo pulito son dolori, si ritiene soddisfatta di me, ha un sacco di spazio per surgelare e avere tanti ripiani ad altezza spalle le evita di chinarsi sempre a cercare le cose nel ripiano basso. Mi ama, ed io la ricambio perchè mi ha tirato fuori da quell’orribile magazzino del MercatoneUno dove mi avevano appiccicato un orrenda targhetta PROMOZIONE. IO un MBT IZS in promozione, nemmeno fossi uno scarto da discount…che figura coi parenti… ANCHE I FRIGORIFERI HANNO UNA DIGNITA’ ecchecavolo. Adesso me ne sto in pace in una bella cucina di campagna, sono sempre pieno di salami, formaggi, verdure, poca carne in quanto il marito della mia padrona è vegetariano, due bottiglie di coca e un paio di birra. La mia padrona la vedo poco, i fine settimana e un po d’estate quando mi riempie di succo di pompelmo, thè freddo e orrendi gelati pieni di zuccheri. Così nelle giornate tristi quando nemmeno un cane apre lo sportello e io non vedo la luce del sole, mi invento canzoncine strane che tento di far ascoltare alla mia padrona quando torna, lei però fraintende e dice “questo frigorifero vibra, senti che rumoraccio” e mi tira delle gran botte sui fianchi: io lo so che lo fa per me, che lei per me vorrebbe sempre il meglio.
Abbandonati a noi stessi per troppo tempo, come naufraghi sull’Isola di Lost, io ed i miei ospiti: le uova, la birra, il burro, la mezza confezione di sottilette e due porri già vecchiotti, abbiamo organizzato il primo campionato mondiale di decathlon frigorifereccio, dieci prove indoor, che vanno dalla corsa giu dai ripiani, all‘ attraversata della pozza da sbrinamento veloce. Io faccio da giudice arbitro. Al primo classificato la coppa surgelatore: schizzerà nel primo cassetto nella parte bassa e si ritroverà un lifting completo per due mesi, al secondo classificato, dopo un periodo di acclimatamento nella cassetta delle verdure toccherà la muffa verde, al terzo la targa di consolazione , denominata “io c’ho provato a resistere”, il resto, cioè chi perde, va a male. Io sono ligio al dovere, e mi sforzo di valere per quel che mi hanno pagato 900 euro con finanziamento Findomestic. Detto fra noi , anche alla mia padrona il padre aveva detto di studiare, a volte è tentata di pensare di aver fatto una gran cazzata: Un freddoloso arrivederci
Vostro MBT IZS

Mai più

Mi ritrovo qua a buttare giù un soliloquio , visto che non puoi, a quanto pare, nemmeno provare a  rispondere ai miei più semplici quesiti.
Non so cosa pensare perché mi hai deluso, fortemente deluso.
Mi prende una rabbia tremenda ad essermi ancora una volta fidata di uno come te, uno di quei soggetti tanto interessanti quanto sfuggevoli che si presentano come inavvicinabili, inarrivabili , perfetti nel loro presunto basso profilo e che una volta che ti sembrano sulla strada di essere conquistati, ti si svelano in un momento come quello che in realtà sono: delle fregature.
Di quelle sonore.
Per settimane mi sono fidata di te, affidando come allo specchio le mie paure, le rughe della mia vita, aprendomi come si fa solo con chi si pensa ci capisca e ci possa consolare.
Parlavo quando ero con te e parlando con te schiarivo me stessa.
Fra noi un’ identità di obiettivi difficile da trovare, un bisogno di migliorarsi verso l’altro che guarda, verso il mondo che cambia, che giudica , che mette alla prova.
Povera cretina.
E’ bastato un piccolo intoppo e senza nemmeno sapere perché sono stata come sfregiata.
Povera cretina due volte.

Ed io che pensavo di aver finalmente trovato qualcuno che poteva andare oltre al mio aspetto, oltre ai miei difetti e che avrebbe scavato con gentilezza fino a trovare la vera me, la vera  Gianna, la splendida Gianna.
La splendida cretina.
Giorno per giorno, mattina sera, quando avevo tempo, il mio, lo dedicavo a te. Anche se era poco, e tu come piccole gocce di autostima ti posavi sul mio animo e mi facevi sorridere al pensiero del futuro.
Ingoierò anche questa volta, metterò questa fra le altre prove della vita e la prossima volta starò più accorta, tu mi ha costretta ad essere ancor piu diffidente, ancor più esigente, ancor più difficile.
E prevedo che vista l’offerta sul mercato, beccherò ancor più sonore fregature.
E allora nulla, amen. Mi arrendo.

Mi arrendo alla mia pochezza, alla mia banalità. Alla mia normalità.
Sia quel che sia. Vita semplice, bassissimo profilo, paraventi e maschere di sorrisi per sfiorire ogni giorno un po’ di più.

Non voglio avere mai più a che fare con te e con quelli come te. Mai più.
Mai più comprerò un siero antirughe al retinolo triplo attivo senza controllare che sia anallergico.
Mai più.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Salve a tutti,
Non ci credete? Nemmeno io ci credo ma mi è stato chiesto di dire due parole su questo prodotto, il weetabix. Approfitto di un momento tutto mio, di una pausa , diciamo, di riflessione e vi lascio il mio parere di esperta.
Devo dire che la mia vita è migliorata molto da quando nella mia alimentazione sono state introdotte queste formelle di puro frumento integrale.
L’onda salutista ha fatto si che, in questi anni, molti si siano avvicinati all’uso di cereali integrali, ma per quelli che, come me, li usano da tutta la vita, i weetabix sono un cibo da signori, definirli biscotti è improprio, direi che è piu un conglomerato di fiocchi di frumento pressato.
Una mattonellina marroncina.
L’odore non è particolarmente buono ma per chi è abituato a cereali di tutti i tipi, non è nemmeno malaccio.
In fondo quando si mangia, negli ultimi tempi, si va così di fretta che non ci si attarda mai a annusare il cibo. Io almeno evito di farlo. Ho sempre molte cose da fare e per chi deve seguire anche dei figli, il tempo non basta mai.
Devo dire che gli italiani non amano molto i cereali, invece i nostri parenti inglesi ne vanno matti, la Weetabix corporation ne ha tirate fuori un sacco di varianti, io amo la classica, la piu usata, la piu naturale.
Fiocchi di frumento pressato con aggiunta di vitamine PP e B e soprattutto ferro (11,9 mg) che per una vegetariana come me è importantissimo.
Rispetto agli altri cereali questi contano 340 kcal/100 g, piu o meno come i corn flakes che però essendo “sciolti”, sono piu difficili da dosare.
Questi dati potrebbero sembrare prolissi ma per chi tiene alla dieta anche poche calorie fanno la differenza.
Capisco che per molti di voi sarà difficile staccarsi dalle abitudini, dai frollini, dalle fette biscottate con la marmellata, da pane e nutella o da quelle fantastiche brioches ripiene di crema, e che saranno anche molto indulgenti con se stessi se vedono un po di grasso qua e là sui fianchi.
In fondo siamo quello che mangiamo ma sono convinta che nessuno mi prenderebbe in seria considerazione se assomigliassi ad un bombolone grasso.
La nostra società è impietosa con chi sgarra dagli standard , diciamo, qualitativi, ed io non ho certamente voglia di farmi notare per il culone basso. La concorrenza è spietata, giri l’occhio e ti rubano il marito come nulla, queste giovani che non vanno tanto per il sottile pur di avere un maschio decente.
Io anche alla mia età mi difendo come posso, integro con l’integrale, faccio molto movimento, sono magra al punto giusto e felice.
Queste formelle sono molto facili da dosare, una mattonellina 18 gr = 61Kcal.
Quello che però è la componente più importante di questi quadrotti sono le fibre: 10,5 g/100 g.
La consistenza da secco è durissima, ma mischiata ai liquidi sprigiona tutta la sua potenza. Le fibre gonfiano, si dilatano, riempiono il riempibile, placano la fame e deliziano gli intestini piu pigri.
Come dice la pubblicità…facilitano la naturale regolarità. Tutte le mattine appena il gallo canta giu una bella formella dalla parte alta – IN- e via un’altrettanta formella dalla parte bassa – OUT-
Credetemi, così trattati vi sentirete meno gonfi, più pimpanti, vi verrà voglia anche di cantare…
che dirvi d’altro?
Non li consumo sempre, in fondo è bene variare la dieta, a volte mangio altri cereali e a volte non li mangio a colazione, ma a merenda insieme alla frutta, specie prugne… l’effetto disgorgante si amplifica e raggiunge i massimi livelli.
ecco ecco eccoccoooooo-cocoo cocoooooo-ohidèè scusate l’urlo involontario, ma mi è scappato.
Fare un uovo sembra facile. ma provateci voi ….non c’è fibra che tenga per farselo uscire meglio.
Spero di esservi stata utile con la mia esperienza. Io consiglio Weetabix a tutti quelli che si rivedono nel mio profilo.
Bene io torno al mio lavoro di mamma Vi ringrazio per l’attenzione, fatemi sapere quando questo intervento andrà in stampa, sapete è piu facile che noi galline si finisca in pentola che sul web.
Vostra MammaChioccia


(riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di Mammachioccia, gallina fulva da uova , attualmente di stanza in campagna nel mio orto, secondo me è lei il vero target di questo prodotto, a lei è finito il 99,9% della confezione di weetabix che in uno slancio dietetico avevo tempo fa comprato. Il primo morso mi è rimasto fra i denti per mezzora , mi sembrava di star impastando segatura e colla direttamente in bocca…e a quel punto ho deciso che se gli inglesi amano così tanto l’Italia e la sua cucina, ci sarà un perchè. Per quanto mi riguarda è meglio vedersi un po balena, che sentirsi gallina…in fondo lo dice anche la mia dietista, il pesce fa bene!)

San Valentino biopoetico

Della serie “cosa non si fa per vendere un rotolo di carta igienica” la Kartogroup e relativa agenzia di pubblicità, si sono inventati uno splendido concorso CARTAMORE, concorso di poesia e brevi testi d’amore. Questa, quindi, non è una carta igienica qualsiasi, no-no. Questa è una carta Cul-turale! Ora, ad una qualche discolpa della Kartogroup, azienda con base a Lucca e ramificazioni in una ventina di paesi esteri, c’è da dire che per noi toscani parlare di sedere, anzi di culo, non è volgare. Voglio dire è una parte anatomica come un’altra e non è inconsueto trovarlo nei vari proverbi e modi di dire legati alla salute, esempi, qualcosa tipo ” quando la bocca prende e il culo rende si va in tasca alle medicine e a chi le vende”, oppure “tromba di culo sanità di corpo” , oppure quando qualcuno si spaccia per esperto in qualcosa di cui noi stessi ci sentiamo padroni assoluti ecco che noi diciamo ” te tu vorresti insegnare ai’ culo a cacare”, perfino parlando del tempo in senso meteorologico noi troviamo il verso di mettercelo infatti per dire che il tempo si sta guastando noi diciamo che fa “culaia” e poi come dimenticare che solo un toscano come Benigni poteva inventarsi una canzone allegra e spensierata come “l’inno del corpo sciolto”. Diciamo quindi che in questo sano rapporto che i toscani hanno con il loro deretano e con le funzioni corporali a cui è destinato, la Kartogroup avrà pensato di elevare ancor piu il sedere e la carta a lui dedicata accostandogli un concorso rivolto alla creatività romantica. Analizziamo la proposta…quando siete sul cesso, dediti alle vostre espulsioni quotidiane vorrete mica leggere la Gazzetta dello sport? Topolino?Ascoltare la radio? Canticchiare per coprire eventuali rumori molesti? Nooooooo scrivete un breve testo d’amore: Defecare ispira, a quanto pare! Vi riporto integralmente dalla confezione: Lato destro ” Partecipa a Cartamore (con tanto di cu-ore in sottofondo) Concorso di poesia e brevi testi d’amore Inviaci una tua poesia o un breve racconto d’amore inedito, potresti vederli pubblicati in una edizione esclusiva. Leggi il regolamento sulla cartolina contenuta all’interno della confezione e … libera la tua creatività! In più subito in regalo per te una bellissima poesia d’amore. Smettete di ridere! Su un po di contegno davanti a questa genialata. Se l’hanno fatta sarà stata suffragata da qualche ricerca affidabilissima. Ma il dubbio è “gli italiani quando c***no compongono poesie” o ” le poesie che compongono gli italiani fanno c***re”?” Allora vorrei farvi notare due o tre perle nel testo riportato. Il racconto deve essere breve, ovviamente non si pensa che uno sul WC ci debba star tanto e poi, e poi la chicca, i tre puntini di sospensione prima di “libera la tua creatività”, non avete colto la sottile ironia sottintesa? Il doppio senso velato? Anzi il doppio velo in-sensato? Ah pubblicitari, li amo!

Colta ormai da irrefrenabile voglia di partecipare, ancorchè non seduta sul WC mi sono messa alla ricerca della fatidica cartolina…voglio la mia poesia d’amore in regalo, voglio leggerla a mio marito dicendogli “amore direttamente dal cu-ore una poesia per te”

Questo lo stralcio da me trovato nella confezione

…subito a me il cuore si agita nel petto non appena ti vedo e la voce non esce e la lingua si lega. Un fuoco sottile sale rapido alla pelle E ho buio negli occhi E il rombo del sangue nelle orecchie. (Saffo)

Perché mi sono chiesta sono state scelte queste parole? Ma come non vi sembra anche a voi che descrivano perfettamente l’attimo in cui si viene colti dal cosiddetto “strizzone”, un crampo feroce che dilania le viscere, e non si è ancora arrivati al desiato wc , il cuore batte e pensi ..non ce la fo…non ce la fo… non hai nemmeno la forza di parlare c’hai la lingua attaccata al palato. Temi che un solo fiato che esce dalla bocca possa in qualche modo favorire l’uscita di qualche altro fiato da un’altra bocca (ehm)…corri a gambe strette e… poi lo vedi, lui lì bianco, tavoletta aperta pronta per te e ti ci scapicolli sopra tirando giù in un unico movimento pantaloni e mutande ed essendo preso nel contempo da quello che in Toscana si chiama un “bordone” cioè un brivido freddo intenso che ti accappona la pelle ma che al tempo stesso ti fa salire la temperatura e poi, nell’attimo della liberazione chiudi gli occhi felice e infine il rombo del sangue finalmente libero di circolare ti rimbomba nelle orecchie ed è a questo punto che interviene la meravigliosa, l’unica, l’inimitabile Carta Cotton Perla, soffice, lieve come carezza sulla pelle, morbida come un ciuffo di panna, delicata come una piuma di struzzo…ahhhh…sciacquone please! Che dire? Ormai non c’è più limite alla creatività umana.

Dopo i Baci Perugina anche la carta igienica si candida a diventare il feticcio di ogni amore. Per San Valentino, bando alle ciance, regalate un bel bauletto da 30 rotoli, fa sempre comodo e soprattutto non ingrassa ! Partecipate quindi con Carta Cotton Perla e se sarete fortunati e vincitori, a noi toscani non ci rimarrà che dirvi “T’ha più culo che anima”.

Il gran giorno

Finalmente è giunto il mio momento, ho atteso settimane perché ero piccolo ed oggi è il gran giorno.
Tutto è iniziato a metà pomeriggio, avevo già sentito qualche segnale, rumori di fondo , chiacchiericci, voci di corridoio. Mi sono detto, …forse ci siamo, penso e come me lo pensano i miei compagni …ci siamo, ci siamo è tutto un rincorrersi di certezze, è l’ora…un brivido mi ha accapponato tutto e d’un tratto si è fatta luce, una luce improvvisa e inusuale data l’ora.
E’ il giorno, lo so , lo sento. Qua siamo in tanti e tutti condividiamo la stessa trepida attesa.
So che sarà bellissimo e solo sentire l’atmosfera che gira nei corridoi, sedie che vengono spostate, comodi cuscini che vengono sistemati, un calore dell’ambiente di fronte al brivido di freddo che abbiamo sentito per un attimo. Ma niente ci è apparso piu bello del suono che si è levato intorno a noi, una voce bellissima riempie l’aria “I’ve got you under my skin…i’ve got you deep in the….” Dev’essere il grande Frank Sinatra. Che bella scelta.
Tento di alzarmi per vedere se capisco a che punto siamo della preparazione.
Molti prima di noi hanno avuto questo privilegio, intraprendere questo viaggio che deve essere bellissimo. In verità non sappiamo molto di quello che accadrà da domani, molte sono le storie che aleggiano su questa tradizione ma io in genere preferisco non credere alle storie, qualcuna è melodrammatica, ed io sono fermamente convinto che l’ottimismo deve guidare la nostra vita.
Che poca cosa saremmo se stessimo a dare ascolto a quegli avvoltoi che tentano di sminuire il valore dell’evento che sta per accadere.
Ecco, Ecco forse ci siamo, ci sediamo comodi comodi, qualcuno di noi può scegliere anche la posizione supina, sopra di noi la luce è improvvisamente forte, un sole che ci illumina coi suoi raggi.
Un odore improvviso riempie l’aria, è di sandalo e oli orientali. Buonissimo. L’aria è impregnata . ma non da fastidio, sembra quasi di stare in un bagno orientale, inizio a rilassarmi, voglio veramente godermi questo momento appieno.
Oddio…oddio cos’è? Improvvisamente su di me è colato una specie di miele denso e vischioso, uhmmmmm che caldino rassicurante, mi avvolge una sensazione di grande calore, il profumo di sandalo si fa piu intenso, un abbraccio mi accoglie ed io vedo l’ambiente intorno a me come attraverso un vetro giallo-arancione, un vago ricordo di tramonti sul Bosforo, mi sento rilassato, tranquillo, quasi tramortito. Mi piace. Vorrei non finisse mai.
Mi devo essere assopito per un attimo, non vedo piu niente, cos’è? Cos’è questo velo che improvvisamente è calato su di noi? Guardo i miei amici vicini e percepisco lo stesso sgomento, non vedo più niente. Un senso di oppressione mi colpisce, vengo spinto indietro e la prima inquietudine si fa strada fra di noi, cos’è questa pressione che ci spinge e poi si allontana, ci spinge e poi si allontana. Torna il freddo tutto intorno a noi. I primi dubbi si insinuano. Forse , forse dovevamo dare ascolto ai quei vecchi che parlavano dell’evento come della fine di tutto e ci vengono a mente i racconti che rimandavano alle gesta di chi si è opposto, di chi non è piu tornato a testimoniare di persona la sua esperienza.
Non voglio crederci , no , non è la fine. Io non voglio che finisca mentre intorno a me tutto si fa freddo e opprimente, non riesco a muovermi per quanto ci provi. Sento ancora Frank che canta, no, ti prego, no. Mi aggrappo con tutte le mie forze.Voglio restare ancora qui, dove sono nato e cresciuto, dove sono stato accudito e dove sono diventato forte. Cerco di oppormi.. ma…tutto è vano.
E’ attimo e vengo strappato con forza alla mia casa, ai miei affetti, alla mia vita. Ho ancora una breve soddisfazione, qualcuno urla di dolore e non sono io”

Ahia! Cavolo però ‘ sti peli, son tenaci eh”
——–
Veet oriental, con olio essenziali e sandalo. Ceretta a caldo. Esselunga in offerta gr 250 Eu 5,80

iQ, sexy car?

Sono grassa. Spiacevole da dire ? Mah.
Capita e generalmente il maschio che si trova dall’altra parte ti gratifica con una di quelle affermazioni un po banali “la bellezza non è tutto, tu sei molto intelligente”. Cazzate. La bellezza è molto, altrochè.
Certo che essere intelligenti è meglio, se non altro costa meno di manutenzione.
Che c’entra la macchina? Ecco qua che ve lo spiego.
La Toyota, insieme alle altre case automobilistiche si stanno sbranando sul mercato delle citycar, una tipologia di macchina che si rivolge essenzialmente ad un pubblico femminile.
Interessante intanto fare un paio di paralleli, io definirei il tutto con un “ Le donne sognano il Suv ma si comprano la C3” …è molto sessuale la cosa…sapete che i cellulari piu piccoli erano stati pensati per un pubblico femminile quando invece ci si è accorti che le donne, in mano, vogliono qualcosa di solido e possibilmente sostanzioso.
Con le macchine è lo stesso, le donne sotto le anche vorrebbero qualcosa di sostanzioso e solido e invece, dati i costi, si ritrovano una citycar. E il Suv se lo comprano i maschietti, che , a farla banale, compensano.
Questa di Toyota mira a soppiantare le Smart, puntando su un plus, tre metri (anzi due-e-novantotto) ma quattro posti, dotazioni complete e innovative anche nella versione di ingresso ma un costo decisamente altino, dai 13,700 eu.
La comunicazione è mirabile e spiega il mio incipit.
Una bianca IQ percorre senza alcuna esitazione un Labirinto, degno di Dedalo, formato da auto nere (il caos cittadino) una coppia intrappolata in una delle auto in fila (la IQ ti risparmierà le code?) la guarda ammirata sfrecciare via verso la libertà, l’unico impercettibile movimento viene concesso alla donna che, alla guida della paleomacchina nera, getta uno sguardo voglioso alla Toyotina.
Nel rebus della scelta di una nuova macchina usa l’intelligenza, o donna, scegli una iQ
Claim : Niente è più sexy dell’intelligenza.
Affermazione tutta maschile un po paracula. Donne sarete piu sexy se esercitando la vostra intelligenza, mettere te le vostre anche, fossero pure culoni da megattera, sul sedile di un IQ.
Due cose, mi vengono in mente “le sardomobili hanno cieli di latta, libero chi Vespa” Claim anni 70 e il riferimento al sexy fra donna e donna, dopo che in questi giorni imperversa un banner di un sito di incontri con due donne che si guardano amorevolmente.
Non crediate che il mercato si sia evoluto in termini lesbici. Sono sempre loro, gli uomini che guidano i giochi e gli uomini preferiscono sempre le bionde alle grasse.
A voi donne sfigate la iQ, il Suv ce lo teniamo noi e ci rimorchiamo le bionde. Però voi sarete tanto intelligenti!
Non so come, ma prevedo fregature.

Basic Instint

Capisco che possa sembrare strano che io inauguri questa sezione con la recensione di una carta igienica, ma se ben ci pensate a volte, nella vita, si danno per scontate le cose più semplici. Qualunque sia la nostra giornata, in qualunque parte del mondo ci troviamo i nostri BASIC INSTINT ci portano a sedere su una tazza di ceramica più volte al giorno …quindi penso che ciascuno di voi sappia cos’è la CARTA IGIENICA ma sa veramente come nasce? come si usa e soprattutto dove si usa?

CARTA: prodotto ottenuto per feltrazione di fibre cellulosiche e ridotto per disidratazione ed essiccamento a falde sottili.
-igienica : sottile per l’igiene intima del corpo.

Una cosa che ciascuno di noi maneggia almeno due o tre volte al giorno e se non lo fa e non usa nemmeno un valido sostituto ecologico (stile foglie di fico o cavolo verzotto, pezzetti della Gazzetta dello sport/Libero/Il Foglio) ecco allora qui consiglio un buon sapone liquido antibatterico ed una energica lavata di mani, specialmente sotto le unghie, mi raccomando che poi quel filino marrone non è tanto rassicurante

LA TENDERLY DERMASOFT CON ALOE VERA
Il rotolo si presenta di color bianco , due veli, un velo liscio, parte interna e un velo goffrato in parte esterna con una serie di puntini color acqua marina, nei rombi formati dal motivo della trapuntatura sono stati disegnati dei deliziosi tulipani stilizzati, che non si capisce bene cosa c’entrino con l’aloe.
Nelle intenzioni del produttore questa carta dovrebbe essere “gentile” quando la utilizzate, ma temo che da sola non possa soddisfare la promessa.
Se voi vi passate la carta sulle parti intime e delicate come se passaste la carta smerigliata su un pilastro d’acciaio, ricaverete solo un gran fastidio….la gentilezza sta nel tocco non nella spada (come diceva Zorro).

IL RULLO
Rullo di dimensione normale, schiacciato come d’uso e pronto ad essere ripristinato nella sua forma originaria con una semplice pressione nel tubo (esistono anche dei tondini appositi che si infilano nel rullo). La carta è pretagliata ogni quindici cm circa. Non ha profumo.Direi del tutto simile nella forma a centinaia di altri migliaia di rotoli di carta igienica.

LA CONFEZIONE
La mia è il bauletto da 40 rotoli, ma esiste da 4 rotoli in su..impacchettata nella plastica trasparente con delicati disegnini di gocce rosa e fogliette di aloe verdi..tenderly dermasoft, una carezza sulla pelle….. 5,48 euro in promozione sottocosto alla Esselunga.

L’ALOE VERA
L’Aloe vera è una pianta grassa, piccola, ad arbusto, foglie carnose e succulente tra i 60 e i 90 centimetri di lunghezza e una base tra gli 8 e i 12 centimetri ne sono conosciute piu di 200 varietà ma solo l’Aloe Barbadensis Miller (Aloe Vera) è la pianta che ,grazie alle sue proprietà medicinali, vanta innumerevoli utilizzi per l‘uomo.
Se tagliate una foglia e strizzate uscirà una gelatina un po appiccicosa.
Utilizzata fin dal tempo degli egizi (ovviamente non avevano altro) è giunta fino a noi carica di gel e di promesse…
In questi anni è stata assunta agli onori della medicina alternativa con una serie di indicazioni terapeutiche che vanno dalla idratazione della pelle secca alla cura della psoriasi, dal sollievo dai dolori artitrici al risanamento del fegato, dei reni e delle gengive. Si caccia aloe vera negli yogurt nei succhi di frutta, negli shampoo, creme, maschere per il viso, rossetti e … e infine anche sulla carta igienica… ora il gel di aloe vera non si sente manco per nulla su questa carta Tenderly, forse mangiandola (PRIMA DI USARLA) si ricava qualche beneficio… mangiandola usata ricaverete solo la salmonella, se vi va bene, un’ infezione intestinale se vi dice brutta … Non aspettatevi quindi miracoli da questa carta, nè di sentirla impregata di qualche sostanza…alla fine è asciutta e secca come tutte le altre carte.

PROVA (diciamo) SU STRADA ( alias WC)
Ecco, qua si puo aprire un certo dibattito.
Bisogna capire il dove e il come si usa la carta
DOVE:
ANTE DONNA…consiglio l’utilizzo della carta dalla parte retro liscia…piu delicata, con movimento scivolatorio non pressorio, su e giu avanti e indietro
ANTE UOMO…presumo, visto che sono una donna che anche l’uomo utilizzi la carta nella pulizia della parte ante…in questo caso consiglio sempre l’utilizzo dal lato retro liscio con movimento picchiettatorio , al massimo strizzatorio con moderazione
RETRO UOMO/DONNA
Qui è preferibile in ambedue i casi la parte fronte goffrata. la tenue asperità facilità l’asportazione delle scorie.
Io consiglio il movimento a cucchiaio combinato al movimento scivolatorio e circolatorio.
Consiglio vivamente alle donne di eseguire la manovra retro dal retro senza fare la manovra retro dall’ante perchè facilmente si spostano particelle in parti piu esposte alla infezione batterica
( Pfiuuuu spero di essermela cavata egregiamente anche senza l’utilizzo di disegnini).

SCENARI FUTURI
Nata per essere utilizzata nella parte piu nascosta di noi, a pulirci dalle nostre lordure, in questi anni ha cercato , invano, di elevarsi ad altri utilizzi quantomeno in ambiti meno puzzolenti. Alcuni ci si soffiano il naso, ma dovete fare un bel malloppetto perchè sennò la pressione dello starnuto vi farà soffiare il moccio direttamente nella mano.
Altri ci rincartano le cose fragili nei traslochi…ma il pretagliato non aiuta l’operazione…altri la usano per asciugarsi le mani nei bagni dei ristoranti sempre poco dotati di carta apposita, ricavandone solo dei gran pallini appiccicaticci.
Ormai priva di sbocchi validi si è rassegnata a vivere nella merda (ops alla fine l’ho detto)

Perdono?