Cannesventidieci

Archiviato Cannes 2010, un festival che non riesce a morire.

Day Seven- 27 VI ventidieci

Passato in treno. Odio i treni, e non dirò altro sulla questione.

Day Six- 26 VI ventidieci

Pomeriggio (primo) Bisogna che tutto cambi perche’ tutto resti uguale. Si potrebbe riassumere cosi’ questa mattinata di risultati. Ho sentito dire talmente tante volte la parola “fresh” che mi sorprende che non siamo tutti congelati. In fondo invece non c’e’ niente di fresh nell’emozione che ogni hanno vedo sui volti dei ragazzi che vincono il Young Lions , piangono quasi, non sanno ancora, porelli, che in virtu’ di questo si aspetterano tutti molto da loro, qualcuno gli chiedera’ qualcosa di fresh, quasi fossero degli ortolani.

Fresh, Clear, Simple and Strong. Voila’. Ma io vi sto scrivendo gia’ il mio pezzo e non ho bisogno di fare pre-emption.

Bene fra un po si chiude il Palais e ci metteremo tutti di nuovo in coda per vedere chi ha vinto, in questo non ci sara’ niente di fresh visto che staremo sotto il sole della croisette.

A lunedi’ per le conclusioni

Mattino (primo). Inizio a rilassarmi, stamattina il massimo a cui sono riuscita a pensare in maniera coerente e’ stata la differenza fra rouche e volant, giungendo alla conclusione che ambedue hanno un’aria sfarfallante ma la rouche e’ tagliata nel dritto filo e arricciata e il volant e’ tagliato in sbieco e non e’ arricciato. Voila’, pensiero profondo. Ho cambiato strada e non ho incontrato Marge la commessa. Chissa’ che mi sono persa…tutina latex tigrata?

Poi ho fatto il biglietto di ritorno Cannes-Ventimiglia ed ho scoperto che : A – domani mi devo alzare un’ora prima perche’ le ferrovie italiane sul sito danno un orario sbagliato, B- che il biglietto Cannes-Ventimiglia, con materiale rotabile francese costa 10,50 eu e lo stesso biglietto dall’Italia con lo stesso identico treno costa 10,80. Vorrei capi’ perche’.

Bon stamattina sono nel cuore di ogni giornalista: 4 conferenze stampa di fila potrebbero abbattere anche KING KONG.

Day Five- 25 VI ventidieci

Pomeriggio : anzi ora di pranzo (notare che l’ho saltato) – E venne il tempo di Yoko Ono. Il dvd di apertura ci dice che Yoko e’ nata nel 1933, quindi anni 77 o sbaglio? Allora strizzata in una mise da venticinquenne, tette (rifatte?) che sprizzano da uno scollo a V di una magliettina nera, pantalone doppiapelle nero culo strapiatto, occhialone fasciante…datti tregua.
Insomma questa qua doveva essere intervistata da Tim Mellors, CEO di una grande agenzia , e ha inscenato una performance non-sense, prima ha messo un fiocco in capo all’ intervistatore, poi si e’ chiusa dentro un sacco con questo qui (panzone gaudente) borbottando cose non capibili da dentro il sacco, poi ha fatto yoga, camminato scalza per il palco e riposto con delle banalita’ alle domande. Poi avendoci dotati tutti di una minotorcia , ci ha invitato a lanciare un messaggio con dei flashettini di luce I love you. Un flash, due flash, tre flash. ..e poi tah-dah una musica disco invade il palco e tutti su a ballare un remix di give a peace a chance.
Direbbe mi’ sorella, questa ha visto un bel mondo. Tirato fuori due frasi, sposato uno giusto, passato due notti in vetrina e voila’ eccola artista. Lei stessa dice “All artists impress me for deciding to be artists. You need courage to be one” Need courage a volte anche per guardarli.
Se questo e’ arte, Imagine the rest.

Beh diciamo che mi sono fatta due risate, ho fatto dieta e c’ho guadagnato tre portachiavi stile minitorcia.

Mattina: Ecco qua di prima mattina una nota di costume. Sono quattro mattine che faccio la stessa strada per arrivare al Palais intorno alle 8,30 e per quattro mattine ho incrociato al stessa ragazza, vista l’ora mi sono fatta il pensiero che sia una commessa,…il primo giorno vestita di giallo canarino con una blusa nera di satin e grande fiocco sulle scarpe, secondo giorno vestita con palloncino nero e scarpe col tacco rosa fucsia e nastro fucsia al collo, terzo giorno vestito ecru e scarpa leopardata…oggi si e’ superata, vestito stampa animalier con volant intorno alla manichina calata e corta e rouche all’orlo, una via di mezzo fra una ballerina di flamenco e la zia di tarzan, ma quello che era impressionante era il capello che nei giorni scorsi era raccolto con coda bassa e fiocco in tinta oggi invece saliva tipo impalcatura di Marge dei simpson con un delizioso fiocchetto nero in bilico. Cavolo, oggi pomeriggio scandagliero’ i negozi per vedere dov’e’ che sta una commessa cosi’!

Day Four – 24 VI ventidieci- San Giovanni, patrono di Firenze e mio onomastico.

A volte mi chiedo perche’ insisto a venire in questo posto e me lo chiedo specialmente il giovedi’, mentre faccio la solita ora di fila per entrare nel Grand Audi e me lo chiedo quando ascolto chiacchiericci in cinque lingue, odori misti, sono sempre sul punto di desistere, poi anche in virtu’ del posto riservato alla press nelle prime file me lo ricordo. Sono qui anche, e a volte credo soprattutto, per il Saatchi&Saatchi New directors showcase.

Il S&S showcase e’ una selezione di una ventina di nuovi talenti fatta dai creativi della Agenzia , certo, direte voi, molti dei film proposti possono essere ricercati su youtube e in effetti e’ cosi ma il S&S assume un altra valenza, soprattutto perche’ questi talenti possono essere conosciuti da migliaia di addetti ai lavori e come vetrina non e’ poco. Un appuntamento irrinunciabile da vent’anni.

C’e’ una energia diversa in mille e mille a guardare quel grande schermo nel Grand Audi , guardare la creativita’ di questi giovani che esplode , che si manifesta e che non e’ fine a se stessa ma carica di similitudini, citazioni, metafore, speranza e visioni.

Visioni fantastiche, utilizzo del mezzo tecnologico, capacita’ graficae intuizioni , intelligenza, vitalita’, cavolo non trovo altre parole se non che questa inizione di ottimismo per il futuro mi fa sempre un gran bene. Finche’ c’e’ gente cosi’ c’e’ speranza. I think.

Beh vi propongo il film di Patrick Jean “Pixel”, l’abbiamo trovato talmente bello che e’ stato applaudito a scena aperta , fantastico, fantastica la realizzazione, il significato, la visione. Bello Bello. Guardate e meditate.

Nota

S&S tutti gli anni fa un piccolo show di collegamento, abbiamo visto di tutto nel corso degli anni, giocolieri, rapper, street art, zombie…quest’anno pero’, per il ventennale, si sono superati, abbiamo avuto il morto. Nel segno di “nothing is impossible”

Paul Arden, (grande creative dell’agenza e fondatore di questa iniziativa) passato a miglior vita due anni fa, e’ stato riproposto attraverso una controfigura/ologramma sul palco in apertura, su fondo nero, la luce che lo fa sembrare appiccicato e posticcio, come si conviene ad un fantasma, molto realistico, due battute, quella che sembrava un gag, un tributo al grande uomo che e’ stato per la S&S.

Buona visione , inizia lo show. Un’ora e mezza poi, alla fine per i saluti si e’ ripresentato , ci ha ringraziato , ci ha salutato con la manina, il microfono in mano e poi …pluff si e’ disgregato sul palco sotto i nostri occhi mentre il microfono cadeva a terra in una nuovletta di fumo vero… e noi siamo tutti esplosi in un ohhhhhhhhhhhhh.

Diavoli ‘sti creativi non abbassano mai la guardia , manco da morti!

Vi segnalo un paio di altri nomi oltre a Patrick Jean, quelli che a me son piaciuti di piu’

Daishei Shibata e la sua luce http://dekku.nofatclips.com/2010/05/daihei-shibata-the-light-of-life.html

David Freyman http://www.youtube.com/watch?v=Jth2bAYWX8Y

e poi Serene Teh, Who Fu, David Wilson, AB/CD/CD….

Day Three – 23 VI ventidieci

Zuckerberg ha la faccia da ragazzino di quelli che nei film paghi perche’ ti taglino il prato. Cammina inteccherito come un stoccafisso , non ha niente di plastico, sembra che abbia ingoiato un manico di scopa, non e’ nemmeno tanto alto. Un piccolo Bill Gates che tenta di fare lo Steve Jobs mettendosi una t-shirt nera. Ha detto cose banali, da missionario del contatto umano…noi vogliamo solo che la gente possa mettere in share le sue foto, i suoi link, che l’infomazione circoli etcetc. I soldi? beh riesce pure a far arrossire le lentiggini. In verità dopo che la gente si era fatta quasi un’ora di coda per entrare nell’auditorium, alla fine dell’intervista si alza e se ne va avrebbe messo maggior calore a salutare un dentista dopo un’estrazione . Si e’ alzato, non ha detto bai e se n’e’ andato. Mitica la risposta: Non siamo una media company siamo una technology company, infatti lo premiano come Media person dell’anno-faccio notare che il riconoscimento al Media Person ” a tribute to a prominent personality from the worldwide media industry” e’ stato istituito nel 1999 indovinate premiando chi? Ma proprio lui il Berlusconi definito nella lista “media magnate and prime minister” .

Bene, si va a migliorare.

Cannes mi distrugge. Si mangia troppa insalata da queste arti, il mio stomaco non reagisce alla lattuga. Che strazio, ho un piombo inside. datemi una bistecca!

Day Two – 22 VI ventidieci

Dopo 10 ore di sonno e lauta colazione ho iniziato seguendo come Grissom tracce di sangue sul marciapiede da rue Mozart alla fine del Carnot. Erano gocce non schizzi, ho imparato la differenza leggendo la Cornwell. E poi dice che leggere libri non serve a nulla. Il malcapitato s’e’ quasi dissanguato, pero’ non doveva stare tanto male perche’ le gocce si infittivano in corrispondenza dei passaggi pedonali. Beh quanto meno aveva senso civico e non passava col rosso.

Detto cio’ al Palais tutto uguale. Due ore di Public awareness, tre campagne mi hanno colpita:

Una cinese , sul monitor scorrono i numeri come in countdown a rovescio 1, 2, 3, 4 poi si ferma e ripete ossessivamenet il 4, scritta: negli ultimi 5oo anni ci sono state solo 4 grandi invenzioni a quando la 5a . Dal Made in China al Create in China. Non so se prenderla come una minaccia

Non so di dove: Sul video scorrono immagini tipiche da Global Warming, poi la scritta La domanda che tutti ci facciamo e’ come fare un mondo migliore per i nostri figli, la vera domanda e’ come fare figli migliori per questo mondo. Educazione. La Gelmini dorebbe vederlo tre volte al giorno e prima e dopo le poppate.

Ultima Brasiliana Bellissima: Un cartone animato con varie silhouette di personaggi sotto la doccia, mentre voci di bambino invitano persone normali, cantanti, personaggi famosi, chiunque a….fare pipi’ sotto la doccia. Scaricare dopo ogni pipi’ costa al pianeta 15 lt di acqua fate un po i calcoli…se almeno una volta la faceste sotto la doccia la terra ve ne sarebbe grata.
Viva la maleducazione e comunque , dai, chi non ha mai fatto la pipi’ sotto la doccia? Fantastica.

Fatta buona azione, trovata Visa Platinum e restituita al proprietario. 10mila punti paradiso , D/o ricordatelo, ERA PLATINUM, vale doppio.

Day One -21 VI ventidieci.

10,50 ore di treno ti danno un sacco di tempo per pensare. Per lopiu’ a come questo paese sta diventando AV centrico, ringrazio Iddio di essere sulla rotta dell’alta velocita’, perche’ mi sa che in futuro tutto cio’ che scorrera’ fuori da quei binari sara’ destinato all’oblio. Comunque dopo interegionali, espressi intecity e materiale rotabile di dubbia pulizia e indubbia vetustita’ sono approdata al Ter francese che e’ simile ai nostri treni ad alta frequentazione, due piani, divisori in vetro con deliziosi decori.

Cannes e’ sempre la stessa, solo il Champion di rue de Meynard non e’ piu’ champion ma carrefour. Non hanno l’assortimento del mio souvenir preferito: il dentifricio in gel. Quindi si pone il problema di dove trovarlo.

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