E’ piovuta la primavera, a tratti, a scrosci improvvisi fra ondate di aria calda e umida. I giardinieri hanno tagliato l’erba calpestando i petali delle rose che, come coriandoli dopo il carnevale, punteggiavano di colori il prato. L’odore della nipitella è esploso. Poi il sole del tramonto s’è imposto su un cielo terso e cristallino e in controluce, fra l’erba, ho visto piccole cavallette saltare mentre l’aria si è riempita di nugoli di moscerini. Festa per i merli.
Respiro a pieno polmoni complice l’antistaminico. Non voglio stare in casa.
C’è pace. C’è attesa. C’è paura. C’è stanchezza. C’è bisogno di tempo. Tempo.
“E’ piovuta la primavera” è bello, mi piace.
-> Tempo, tempo comunque vadano le cose lui passa e se ne frega se qualcuno è in ritardo.
adesso invece è esplosa l’estate!