La fame

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In Africa si muore di fame. Per comunicare questo concetto, in genere si usano i bambini, bambini scheletriti, piangenti, impietosenti. Il bambino funziona sempre in questi casi. I bambini muovono i sensi di colpa piu nascosti.
In questa campagna, invece, non si è usato alcun bambino, si è usata la fame. La nostra ingordigia.
La prima reazione del pubblico davanti a questa immagine è lo stimolo della fame, almeno i più vedono la bistecca, vedono un barbeque, sentono quasi l’odore di brace. Poi un attimo dopo si accorgono che la bistecca è l’Africa, la fame non è più la loro ma quella dell’Africa.
Questa è una campagna famosa e del secolo scorso, datata anno 1999, eppure è uno dei pochi esempi in cui non sia stato usato un meccanismo di pietà per chiedere aiuto contro la fame in Africa e specialmente in cui non siano stati usati mamme e bambini.
L’Africa però non è solo fame, ma anche violenza, il sangue che trasuda dalla bistecca.
Un forte impatto visuale, una grafica semplice, una bodycopy praticamente inesistente.
Per me, bellissima.

German Silva, il creativo che l’ha ideata non era all’epoca nemmeno 30enne e già direttore creativo in Young&Rubicam Madrid.
Ci sono , imho, due tipi di creativi che si occupano di comunicazione sociale-quelli che lo fanno per prestigio personale e quelli che lo fanno perché ci credono.
German Silva è uno di questi. Spagnolo non ancora 40enne ha al suo attivo 350 fra premi e nomination ai festival pubblicitari internazionali, attualmente è Vicepresidente Esecutivo e Chief Creative Officer di tutte le agenzie del Gruppo Euro RSCG Worldwide ed Arnold Wolrdwide in Spagna, dopo essere stato brevemente Direttore Creativo in Armando Testa a Torino. Un talento di cui vi parlerò spesso.

2 pensieri su “La fame

  1. Ciao giagina,
    ora che ci penso é forse davvero la prima volta che vedo l’ Africa raccontata nella comunicazione senza le solite immagini attira-pietà.
    Bella campagna.

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