Fatti: L’ho girato e rigirato per una quindicina di giorni, letto, aggiustato, abbreviato, corretto, pensato e ripensato e poi spedito. Zac. Un sms. Fine di una amicizia. Mah, c’è forse mai stata? I dubbi vengono e restano per modalità e parole. Tempi e reazioni. Premesse e indifferenza.
Resta la ferita, imperdonabile perché infertami volutamente e per come sono io resta soprattutto la rabbia di essermi permessa ancora una volta di avere fiducia.
La mia incapacità di valutare le persone comincia a farsi veramente imbarazzante.
Porto a livello rosso la diffidenza e vediamo se in futuro mi eviterò qualche altro incontro con lo stronzo di turno.
Per piacere: I ragazzi delle superiori mi danno del lei. Sono alti e qualcuno pure arrossisce. Mi fa ridere che provino imbarazzo e timore nel parlare a me. Però son bravi e rimpiango sempre di non aver tirato dritto e fatto l’insegnante. Li trovo accondiscenti a volte, ma hanno sempre un guizzo di novità, a volte non si rendono conto di aver assorbito stimoli e pensano di fare cose nuove. Tu glielo fai notare con gri di parole che non li mortifichino, un po si dispiacciono perché vorrebbero farti piacere. Non hanno imparato che questo lavoro se non convince te difficilmente convince gli altri. Ahimè non si può crescere impermeabili agli stimoli e loro gli stimoli li hanno ricevuti quasi sempre dalla tv. Come chiedergli di essere originali?
Percorrere strade nuove è dei rari talenti. Chiediamo solo che abbiamo almeno capito il senso.
Mi auguro che almeno ad uno sia servito. Una riflessione interna, un ricordo da mantenere fin da adulto. Chiedo troppo lo so. Che insegnante sarei stata? Che madre sarei stata? Inutile anche chiederselo, ma questa settimana mi sono chiesta di tutto.
Ricordo: lo sfondo cielo era bellissimo, Cinecittà anno 1993, convegno non ricordo se di Confindustria o di Upa. Mi ricordo Maurizio Costanzo che conduceva una sessione piena di blabla dimenticabili , banalità da convegno. Vecchie cariatidi che parlavano di futuro. A me sembravano tutti da rottamare, e anche senza incentivo. Mi sembrava strano che solo pochi giorni prima sotto quel cielo ci fosse stata la bara di Fellini. Che scelta infelice , pensai, usare la scenografia di un funerale. farci un pranzo in piedi sotto.
Mi sbagliavo, a quanto pare porta bene, quasi tutti quelli che c’erano allora ci sono ancora.
Ospitare il morto in casa porta bene. Dev’essere per quello che… comunque caro Vianello mi piacevi una cifra, ricordo ancora le risate che facevo ad una sigla di un tuo programma dove vestito buffamente da Tarzan finivi sempre a gambe all’aria. Praticamente Will Coyote.
Un bacio.
Lavoro: Quanto deve essere avvilente avere una coscienza e lavorare per una banca?
Settimana infelice, i nonni a volte ritornano. I padri pure. E le figlie pensano se hanno imparato la lezione o meno. Forse no. E il week end sarà solo tregua.
Che altro?
Ah sì…dormo sul divano.